Ponza

New York

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John lennon una volta ha detto: "Se ci fosse ancora un impero romano New york ne sarebbe la capitale" senza mancare di rispetto alla nostra Roma, alla soglia delle 33 primavere e avendo visto almeno metà del mondo conosciuto, posso dire che aveva ragione...New York è - tra cemento, luci, miseria e grandeur - il cuore pulsante del nostro tempo...perennemente sospesa tra sogno e realtà, costruita del materiale di cui sono fatti i film, non dorme mai e cambia continuamente per rimanere se stessa.
Corrado Augias dice, nel suo libro"I segreti di New York": “New York è la città più raccontata sia dalla letteratura che dal cinema americano, due media che nei nostri anni sono i più potenti e diffusi, due strumenti sui quali si costruisce il senso comune del mondo. Tutti hanno visto New York anche senza averci mai messo piede, abbiamo tutti guardato e chiuso nella memoria tali e tante immagini che per poterla visitare davvero sarebbe necessario, più che per qualunque altra città, spogliarla dell’usura, dimenticare i romanzi e i film visti, le loro pagine e le loro immagini, i personaggi e gli scenari ricorrenti, i tic.”… “Nessun Europeo è mai veramente sorpreso da ciò che vede arrivando perché ha già letto o visto tutto anche senza essersi mai mosso da casa. L’Europeo medio conosce il profilo della città, sa che sui tetti delle case più vecchie ci sono delle strane cisterne di legno molto fotogeniche, sa che d’inverno si levano dai tombini sbuffi di vapore con un effetto molto cinematografico e infatti molto filmato, conosce gli usi e i costumi di New York, ha partecipato ai suoi cocktail, ha visto inaugurare mostre, gente morire assassinata per strada, anziani derelitti languire nel caldo delle sue estati soffocanti, giovani giocare a frisbee sui praticelli rognosi di Washington Square, ubriachi persi smaltire l’eterna sbornia in un rigagnolo, belle signore eleganti e uomini molto ricchi entrare nei grandi alberghi attraverso porte scintillanti, ha conosciuto puttane aggressive come malviventi e altre generose come sorelle, sa come risponde e quali paure ha un autista di taxi, sa che in certi momenti non è prudente girare per Harlem e che di notte il Central Park va evitato perché potrebbe trasformarsi in un incubo. L’Europeo sa che c’è una New York dove le forme non esistono e tutto è consentito fino a quando non diventa un reato. Ma sa anche che esiste una New York dove le forme sono obbligatorie e inderogabili. Insomma New York può permettersi molte cose perché la maggior parte di ciò che è, nel bene e nel male, è già stato visto e assimilato e ogni stupore s’è sciolto da tempo nella consuetudine.”
Non dimentichero’ mai i miei primi 3 minuti a NYC, lo sgomento, l’espressione sul volto di mio fratello, quell’immenso, baluginante vociare di luci e cemento che mi si e’ aperto davanti con un fragore tale da fermare il tempo, e poi il Rockfeller center, L’Empire, Harlem, Il Bronx, Manhattan, il memorial per l’11 Settembre e le chiacchiere al banco dello Starbucks, sugli ascensori e nella subway, la sensazione di esserne parte, di vivere, respirare, sognare da New Yorker.
Ho passeggiato per le strade di Londra, Cracovia, Dublino, Monaco, Bruxelles, Parigi, Madrid, Barcellona, ho ammirato Edimburgo, Valladolid e Vienna, ma niente mi ha toccato come la citta’ dei 5 points, niente mi ha stupito piu’ dei sorrisi sui volti dei Newyorkesi per le strade, nonostante lo stress, nonostante la paura, piu’ forte del terrorismo e del pregiudizio…
New York e’ sedersi in un café alla Columbia University, a piu’ di 7000 miglia da casa, completamente soli e non voler ripartire, New York e’ camminare su una spiaggia con vista su Brooklyn Bridge e pensare che in fondo il mare e’ sempre quello…
Nota dell’autore:
Ho volutamente omesso I particolari turistici della Visita perche’ dobbiamo tornarci tutti insieme.
New York si deve girare con calma, si deve passeggiare per le sue strade, entrate nei suoi negozi, fermarsi a bere qualcosa nei suoi caffè, affacciarsi dai suoi grattacieli, e rilassarsi nei suoi parchi. Insomma si deve prima di tutto viverla per apprezzarla fino in fondo, per sentirla viva e per sentirsi parte di lei!

by Giovanni